Il Fondo sociale europeo (Fse) consente di accrescere le opportunità di occupazione dei cittadini europei, promuove lo sviluppo dell'istruzione e formazione e punta a migliorare la situazione dei soggetti più vulnerabili.
Quattro sono gli obiettivi tematici:
- promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
- promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà;
- investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente;
- migliorare la capacità istituzionale e un'efficiente amministrazione pubblica.
Per il periodo 2014-2020 il negoziato con la Commissione europea si è concluso il 29 ottobre 2014 con l'adozione dell'Accordo di partenariato.
Queste le principali novità rispetto al periodo 2007-2013:
- istituzione di una quota Fse minima, più alta della precedente, nel bilancio assegnato a ciascuna regione (circa il 25% per le regioni meno sviluppate; 40% per quelle in transizione e 52% per quelle più sviluppate);
- concentrazione del Fse su un numero limitato di obiettivi e di investimenti, in modo da incrementare i risultati di impatto e raggiungere una massa critica;
- riserva di almeno il 20% del Fse per azioni di inclusione sociale;
- maggiore enfasi sugli strumenti per combattere la disoccupazione giovanile, promuovere un invecchiamento attivo, supportare i gruppi svantaggiati ed emarginati;
- maggiore supporto all'innovazione sociale, attraverso la sperimentazione e la diffusione di soluzioni innovative che rispondano ai fabbisogni sociali e il supporto ad azioni di inclusione e cooperazione transnazionale;
- maggiore incoraggiamento alla partecipazione di reti sociali e partenariato civile nell'attuazione del Fse, attraverso strumenti di capacity building, promozione di strategie locali di sviluppo e semplificazione del sistema di gestione (le regole per il rimborso dei progetti Fse saranno semplificate in particolare per i piccoli beneficiari, Ong, Pmi e altri);
- eleggibilità delle spese relative ad attrezzature legate agli investimenti in capitale umano e sociale;
- utilizzo del Fse per garantire i prestiti concessi ad organismi degli Stati per finanziare misure comprese nei suoi obiettivi di intervento.
In Italia il Fse cofinanzia:
21 Programmi operativi regionali (Por), uno per ciascuna Regione e Provincia autonoma:
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
8 Programmi operativi nazionali (Pon).
Di questi, 2 sono gestiti da ANPAL:
Altri 6 (che, tranne il Pon Inclusione, sono tutti plurifondo, quindi cofinanziati dal Fse e dal Fesr - Fondo europeo per lo sviluppo regionale), sono gestiti da altre amministrazioni e sono:
- PON Inclusione
- PON Città Metropolitane
- PON Legalità
- PON per la Scuola - Competenze e ambienti per l'apprendimento
- PON Ricerca e Innovazione
- PON Governance e Capacità istituzionale.
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